Benvenuti nella pagina di accoglienza del Comitato studentesco.

In questo spazio troverete notizie, proposte, organizzazione e … curiosità offerte dal lavoro di gruppo di tutti gli studenti (liceo classico, liceo linguistico e indirizzo tecnico-economico), con il contributo di coloro che siano interessati a rendere più stimolante, trasparente ed efficace l’azione studentesca.

Per le comunicazioni scrivere a: comitatostudentesco@iisgbvico.it.


A tutti gli alunni dell’IIS “G.B. Vico”

Il giornale degli alunni

Questa sezione del blog d’istituto, tutta dedicata a noi e alla nostra voglia di stare insieme, nasce come strumento concepito per favorire la libera circolazione delle idee all’interno dalla scuola, dando la possibilità ad ogni studente del Giambattista Vico di poter esprimere liberamente la propria opinione, in forma anonima e non.

Volendo risparmiare sull’edizione cartacea, il giornale sarà online, in quanto riteniamo che il web sia uno strumento non solo utile, ma anche e soprattutto vantaggioso per la diffusione di idee.

Ed è così che siam lieti di annunciare l’apertura di questo spazio del blog.

Passo significativo per il liceo G.B Vico che segna e percorre una nuova epoca.

Dimostriamo di essere al passo coi tempi e con l’informazione, di non esser secondi a nessuno in fatto di interazione e collaborazione.

Siamo fortemente convinti che dolci frutti possano scaturire da questo blog: innanzitutto informare gli studenti su cose che siano di loro interesse, portare all’attenzione eventuali disagi, ma anche condividere con tutti la propria intimità, i propri dissidi interiori, la propria arte, dal mero racconto alla poesia. Il nostro desiderio è quello di poter permettere a tutti di essere sé stessi, fare in modo che chiunque possa mostrarsi agli altri, che chiunque sia libero di esprimere il proprio pensiero. Tutto ciò sara possibile solo con la vostra assidua partecipazione e collaborazione.

Affidiamo dunque a tutti voi la buona riuscita di questo pretenzioso progetto.

Ad maiora!

“I rappresentanti Pierpaolo-Francesco”


*UNA CULTURA MORTA?*

Oggigiorno ciò su cui puntano i giovani, ciò su cui l’intero sistema governativo punta è la dimensione scientifico/tecnologica e produttivistica, svilendo le materie umanistiche come “inutili”, “superate”, “non più adatte ai tempi”.

Ciò che più rappresenta la sfera umanistica/letteraria è il liceo classico, il quale trova le sue radici nel “ginnasio-liceo” istituito nel 1859 dalla legge Casati, come scuola successiva alle elementari.

Questo era l’unico corso di studi secondario di tipo liceale, ovvero non finalizzato a una formazione tecnico-professionale, ma al proseguimento degli studi in ambito universitario.

Ed oggi?

Oggi è al centro la praticità, si mira al succo dell’attività lavorativa: il guadagno.

Non importa il modo, non conta il bagaglio culturale che ci si porta dietro, ci si limita a tutto ciò che c’è di pragmatico.

Platone, in uno dei suoi scritti più importanti, la Repubblica,  “disegna” la cosiddetta «καλλιπολις»: una città fondata sulla giustizia.

Egli riteneva che il comando della città dovesse spettare ai più saggi: i filosofi.

Possiamo così notare quanto, già nel 300 a.c, contasse la preparazione culturale rispetto ad una preparazione più propriamente pragmatica ( come ad esempio quella della terza classe formata da lavoratori).

Anche durante l’età napoleonica (ove si hanno le prime radici di liceo classico francese) gli studi umanistici venivano seguiti da coloro i quali dovevano occupare posti governativi rilevanti.

La letteratura, la padronanza del linguaggio e del pensiero, sono sempre stati i prerequisiti per un uomo d’alto rango, per un uomo “dal sangue blu”.

Sarà pur vero che i tempi corrono, che la società è in continuo sviluppo, ma ciò non giustifica le critiche mosse ad una preparazione culturale.

D’altronde i giovani, come ben si sa, sono sempre più distratti da altri interessi, la navigazione in rete, i social network, Facebook, Twitter, Whatsapp, Instagram e simili, i messaggi tramite i telefonini (anche in classe durante le lezioni), chatlines, blog, videogiochi, che occupano gran parte del loro tempo. Non solo, ma il disperdersi in forme multitasking tra tutte queste attività fa calare la soglia dell’attenzione e crea difficoltà sempre maggiori nel concentrarsi su un unico oggetto.

Tutto ciò concorre a deformare, distorcere la figura umana.

Senza la letteratura l’uomo viene snaturato, perde la propria identità culturale.

Concentrandosi SOLTANTO sulla praticità si rischia di somigliare ad un animale: guidato da istinto, da impulsi anziché dalla ragione.

Concludiamo rifacendoci, anche un po’ profanando, al pensiero di un grande personaggio napoletano: Giambattista Vico.

Solamente congiunto il sapere letterario/ umanistico e il pragmatico della sfera scientifico/tecnologica possono svolgere un ruolo edificante nella vita dell’uomo, entrambe, prese da sole, inaridirebbero l’animo ed impoverirebbero la cultura.

Francesco Maria Bevilacqua.



L A (N O N) A S S E M B L E A D E L 2 2 / 1 2/2018
(Ti racconto una favola)

La favola inizia più o meno alle 11 di venerdì 21 dicembre, quando Antonio viene a dirmi che la richiesta per l’assemblea d’istituto, programmata in comitato dieci giorni prima, in realtà non è mai stata consegnata alla D. S. che di conseguenza non può autorizzarla.
È il gelo totale, io e Francesco ci siamo resi conto del tragico errore troppo tardi, ormai i tempi non permettono di convocare un’assemblea; cerchiamo la D. S. in giro per l’istituto e lo stesso fa lei per cercare noi. Una volta incontrata non possiamo far altro che ascoltare i motivi per cui non è possibile fare assemblea dal punto di vista legale, ma ci autorizza a giocare a giochi natalizi nelle nostre aule a patto che non venga fatto, ovviamente, troppo chiasso e che i professori di turno accettino di trascorrere la propria ora in queste “attività ludiche alternative”

Premesso ciò, insieme ad una decina di ragazzi di quarta e quinta ci siamo riuniti in una classe, per vedere di riparare al meglio la situazione. Quei ragazzi sono stati veramente fondamentali, ci hanno aiutato con un sacco di idee su come poter svolgere al meglio il sabato. Vi ringrazio ancora di cuore ragazzi per il vostro aiuto. Parliamo con alcuni professori che ci consigliano di fare la proposta ai loro colleghi, che sembrano accettare. In fretta e furia organizziamo il tutto con i professori, compreso un piccolo orario da dedicare al Teatro Grimaldello. Tra l’altro complimenti anche ai ragazzi che hanno preso parte al cast, lo spettacolo è stato meraviglioso.

Riuniamo i rappresentanti di classe in 5 B, unica classe vuota disponibile, e comunichiamo loro le nostre intenzioni che, nonostante le prime diffidenti accoglienze, in seguito sono ben accette.
La prima stressante giornata finisce quando la professoressa Russo, in concordanza con la D. S. e i suoi collaboratori, tramite un’email, ci autorizza ad alternarci per il teatro, facendo sì che tutte le classi lo possano vedere.
L’organizzazione per la “non assemblea” è finita.

Pierpaolo Giordano